scrivo da quando mi ricordo.
scrivo anche quando non riesco a prendere in mano una penna per mesi, quando fisso il foglio bianco, sempre bianco, giorno dopo giorno.
scrivo, o meglio, appunto con inchiostro di ricordi le storie che son dentro la mia testa.
le scrivo, usando la realtà come si usa un foglio di brutta, già scritto da un lato, ma non abbastanza per essere buttato.
scrivo, invento, leggo storie nelle persone.
in tutte le persone c’è una storia da leggere.
solo che.
solo che adesso scrivere così non mi basta più.
per questa storia ci vuole molto di più che il solo contenitore della mia testa.
in realtà per questa storia non credo basterebbe nemmeno tutto il mio corpo.
questa storia deve uscire.
ci sono i personaggi che picchiano i pugni contro le mie tempie dall’interno…
perché vogliono uscire, vogliono vivere, si insomma,
vogliono viversi.
ma iniziare è così complicato.
perché scrivere le cose, nero su bianco, con un inchiostro vero, significa, definire, creare qualcosa che si può toccare.
qualcosa che può essere letto.
e si insomma, non so se sono ancora pronta perché mi si legga l’anima.
ecco che Lui picchia più forte i pugni.
vuole uscire, se lo merita, è nato per essere uno di quei personaggi che ti rimangono impressi, anche se li incontri in un libro mediocre…
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