c'è qualcosa di tremendamente elettrico in due mani che si sfiorano.
in due mani che si sfiorano la prima volta.
che si scoprono,
che si cercano.
c'è qualcosa di tremendamente istantaneo in due mani che si incrociano.
in due mani che si uniscono.
è capitato così.
in un vecchio pub malconcio di una Parigi sperduta in discorsi randagi.
è capitato così che la mia mano si è staccata dalla tua per tornare a fare qualcosa che non faceva da tempo.
scrivere.
scrivere di due mani che si sfiorano per la prima volta,
al ritmo di una chitarra e il rumore di bicchieri.
tu sai di fumo e biscotti.
di spazi infiniti e di infinite possibilità.
hai presente la teoria che mi hai spiegato?
quella secondo cui, semplificando, prendere una decisione, anche la medesima, in una frazione di secondo diversa da quella in qui la prendi; porterebbe a cambiare potenzialmente tutto?
ecco da quando me l'hai spiegata continuo a pensarci.
e mi sono sentita terribilmente fortunata quando ho realizzato che nonostante non possa sapere niente, se non che si può avere il mal di pancia dal ridere; perchè se il prendere tutte le decisioni che ho preso nel momento in cui le ho prese, mi ha portato a mangiare cookies con te, su un divano con Parigi tutta intorno....
beh allora questo piccolo spicchio di spazio tempo che ho scelto...
non è poi così male.
MERCI.
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